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C2- Via del Corso 13 / via Calzaioli- torri degli Adimari
Sono due torri, una all’angolo di via del Corso/ via Calzaioli, l’altra in via Calzaioli all’angolo con via Tosinghi.
La torre su via Del Corso svetta in altezza: in quanto in posizione arretrata, venne risparmiata dai lavori di allargamento stradale. Anticamente era parte del palazzo degli Adimari.
Le torri superstiti sono oggi inglobate in costruzioni recenti ma sono distinguibili per la loro costruzione in pietra: la più alta delle due torri presenta alla sommità una terrazza a tasca.
Una lapide in via del Corso 13 riporta versi danteschi dell’Inferno:
Tutti gridavano : <> /E il fiorentino spirito bizzarro/ in sé medesimo si volvea co’ denti ( Inf. VIII, 61-63)
Filippo Argenti, cavaliere ricchissimo, imparentato con gli Adimari, prende il cognome dall’aver fatto ferrare gli zoccoli del suo cavallo con l’argento.
Dante, guelfo bianco, lo colloca all’inferno in quanto, essendo questi guelfo nero, fu causa del suo esilio.