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A1- BATTISTERO, alla base le lapidi coi versi della Commedia
Il Battistero, antistante il Duomo – costruito su un tempio pagano- è a pianta ottagonale, rivestito di marmo policromo di Prato, bianco e verde, opera, nel 1293, di Arnolfo di Cambio. Nel 1403 Lorenzo Ghiberti cesellò la celebre porta dorata del Paradiso, porta ad est, (con scene bibliche) come cesellò la porta nord, mentre la porta a Sud è di Andrea Pisano.
Nel Battistero in epoca medioevale venivano fatti i giuramenti solenni, le investiture dei cavalieri ed erano incoronati d’alloro i poeti: Dante lo ricorda nella Commedia (Parad. XXV, 7-9):
"con altra voce omai, con altro vello / ritornerò poeta, e in sul fonte / del mio battesmo prenderò 'l cappello".
Questi versi, colmi di tristezza, sono incisi alla base del Battistero, sul pavimento della piazza, lato campanile di Giotto.
E’ chiaro che Dante sperava di poter tornare al “fonte del [suo] battesimo” per essere incoronato poeta nel “bel S.Giovanni” (Parr.xxv, 1-9)
Alla base del Battistero, sempre sul pavimento della piazza, lato via Martelli, un’altra lapide riporta infatti il verso
nel mio bel San Giovanni

un verso malinconico dell’esule che ricorda con nostalgia il luogo dove fu battezzato.
.Al tempo di Dante il battesimo si faceva per immersione del neofita in fonti battesimali cilindrici.
Nella Divina Commedia Dante dice di averne rotto uno per salvare un fanciullo che stava per affogare. Tali fonti furono distrutti nel 1576 per il battesimo del figlio di Francesco I e Giovanna d’Austria .